Una richiesta quotidiana che viene rivolta all’oculista, oltre alla valutazione specifica della visione per lontano, è la necessità di vedere bene per vicino (quindi la valutazione di una ottima capacita’ di lettura) e una specifica valutazione per coloro che utilizzano il sistema visivo per lavorare diverse ore al computer (gli addetti al videoterminale = VDT) che hanno un fuoco intermedio.
La multimedialita’ e l’evoluzione della globalizzazione comportano un uso costante e continuo del cellulare, dei tablets ed in particolare del computer, dalle 8, 10,12 ore al giorno, generando in molte persone una stanchezza visiva ed un discomfort visivo che influiscono negativamente sia sull’attivita’ lavorativa, che sul benessere visivo personale e psicologico del soggetto.
Molti sono i sintomi: occhi arrossati, cefalea, sensazione di affaticamento persistente con difficolta’ anche per la visione da lontano, dolore bulbare ecc. La visione comporta una messa a fuoco continua a tre differenti distanze: la visione per lontano (la guida, la televisione e tutto cio’ che è localizzato ad una distanza maggiore di 2-3 metri da noi), la visione intermedia (l’utilizzo del computer e tutte le attività localizzate ad una distanza di 50 cm dal soggetto) e la visione per vicino (la lettura e tutte le attivita’ lavorative alla distanza di 25-30 cm dagli occhi).
Diversi pazienti utilizzano l’occhiale in modo improprio, facendo uso delle lenti per vicino anche per la media distanza, utilizzando cioè lenti sovradimensionate o troppo corrette.
La presbiopia, cioè il non vedere più bene da vicino, è causata dalla perdita della capacità accomodativa (perdita di elasticità) del cristallino, ed il soggetto tende ad allontanare il giornale o il libro per leggere perché non riesce a mettere a fuoco alla distanza standard di 25-30 cm.
L’utilizzo del computer, invece, comporta continui esercizi di accomodazione involontari con aumento della lacrimazione e notevole sensazione di stanchezza e incapacita’ a mantenere una concentrazione visiva costante.
Tale disturbo si manifesta in genere intorno ai 40 anni, pur tuttavia già a 35 anni molti pazienti sentono la necessità di sottoporsi ad una visita oculistica manifestando vaghi e fastidiosi disturbi, come l’astenopia (stanchezza visiva), una saltuaria cefalea, una sensazione di pesantezza agli occhi e un’incapacità a mantenere la concentrazione visiva nel tempo.
Le persone possono essere emmetropi, cioè senza difetti visivi e quindi senza necessita’ di un occhiale, o ametropi, cioè con presenza di difetti visivi, astigmatismo, ipermetropia o miopia; questi ultimi necessitano pertanto di un occhiale per compensare il deficit visivo e portare in equilibrio la accomodazione.
Ognuno di noi, a prescindere dalla presenza di difetti visivi, svilupperà nella propria esistenza, sin dai 40 anni, la presbiopia che andrà corretta in modo diverso a seconda del difetto visivo.
I comodi occhiali multifocali, detti “a geometria variabile”, permettono una applicazione in tutti i campi della visione: per lontano, per la media distanza e per vicino.
Per coloro che usano molto il VDT, i nuovi occhiali “occupazionali”, offrono, grazie alla digressione del potere diottrico, una sensazione di confort visivo e una tridimensionalità ben differente dalle lenti monofocali e multifocali tradizionali.
Oltre alla correzione con i diversi tipi di occhiali, oggi è possibile correggere la presbiopia anche con lenti a contatto multifocali ben tollerate, o correggere ove possibile i due occhi con correzioni diverse, uno per lontano e l’altro per vicino, permettendo l’integrazione della visione al cervello che crea una compensazione nelle due diverse situazioni.
Non mancano le soluzioni chirurgiche, dall’utilizzo di lenti multifocali intraoculari. Ancora utile l’intervento con il laser ad eccimeri o il femtolaser per la correzione delle ametropie. Le lenti ICL potranno a breve risolvere il solo problema della presbiopia, alternativa agli occhiali e alle lenti a contatto, applicabili con tecnica chirurgica reversibile cioe’ con possibilita’, qualora fosse necessario, di ripristinare le condizioni del paziente prima dell’applicazione della ICL.
Diverse le soluzioni che oggi vengono offerte dalla nostra specialità; in ultimo la possibilita’ di aggiungere all’occhiale filtri speciali di colore blu, che riducono l’assorbimento della radiazione visiva dannosa alla retina (raggi UV), soluzioni veloci, pratiche e non particolarmente costose.
I pazienti ancora oggi non sono consapevoli di quanto tempo utilizzano l’apparato visivo, non hanno una percezione del senso di affaticamento visivo dovuto ai diversi impegni quotidiani e allo stress che le varie attività lavorative, ormai cambiate rispetto un tempo, comportano.